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Nessuna persona esclusa. Dalla parte di chi è in fuga e in pericolo.

📍 | 15 ottobre 2022 ore 14.30 Largo Formentone – Brescia

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La crisi Afghana e la guerra in Ucraina hanno mostrato al mondo, per l’ennesima volta, tragedie che producono l’esodo di milioni di persone in cerca d’asilo e rifugio.
Ad essi si sommano i cittadini e le cittadine in fuga da decine di altri conflitti dimenticati o da regimi autoritari. A ciò si aggiunge la crisi climatica globale, determinata dall’attuale sistema economico, vorace e dissennato. Agendo come acceleratori di crisi, i cambiamenti climatici alimentano un pericoloso circolo vizioso nel quale sempre più persone si ritrovano in condizione di fragilità, vedendosi spesso costrette all’emigrazione.

Come cittadine e cittadini bresciani, italiani ed europei, come cittadini e cittadine del mondo, rifiutiamo ogni “gerarchia” della disperazione, volta a classificare ed etichettare le persone in movimento come più o meno gradite e dunque meritevoli di soccorso.
L’Europa nella quale ci riconosciamo non è quella degli accordi con i carcerieri libici o turchi, né quella degli egoismi nazionalistici che condannano migliaia di persone alla morte o alla violenza dei respingimenti lungo i confini.
L’Europa nella quale vogliamo riconoscerci è il continente unito da libertà, eguaglianza e fraternità, terra del diritto e dei diritti, laica, multiculturale ed aperta alle diverse storie individuali e collettive che la compongono.

“Le ragioni della pace sono più forti di ogni calcolo di interessi particolari e di ogni fiducia posta nell’uso delle armi”.
Quest’idea, espressa nel 1963 da Giovanni XXIII nella lettera enciclica “Pacem in Terris”, rilanciata da Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”, è anche la nostra convinzione, perché solo la deposizione delle armi può consentire la realizzazione di un ampio programma di trasferimenti e collocamenti dei cittadini e delle cittadine in pericolo di vita.
Sosteniamo da sempre gli appelli di ASGI (Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione), del Tavolo Asilo Nazionale, della rete EuropAsilo e del Coordinamento Bresciano dei Progetti SAI per una profonda revisione della legge Bossi-Fini e la diffusione strutturata, equa e capillare del Sistema pubblico di Accoglienza e Integrazione, che consenta il superamento definitivo del circuito emergenziale.

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