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di Michele Pizio , operatore sociale di K-Pax.

𝑨𝒄𝒄𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆𝒓𝒆, 𝒆𝒗𝒐𝒍𝒗𝒆𝒓𝒆.
Luglio 2020.

Nella fotografia, Mara e Abdourahman, Dura per gli amici, in reale compresenza davanti al pc, nella reception dell’Hotel Giardino a Breno. Mara è una giovane donna camuna, lavora con K-pax dal 2015. Dura è un ragazzo gambiano, ospite di K-pax come richiedente asilo a partire dal 2016.

Il Giardino, l’hotel di Breno, giunto dopo sessant’anni di storia al punto più basso della sua parabola, entra nell’orbita del pianeta K-Pax nel 2013. Da subito alla scommessa di risollevarne le sorti partecipano come protagoniste alcune operatrici della cooperativa, spesso giunte a lavorare nel mondo dell’accoglienza a partire da una sensibilità per le diversità del mondo anzitutto esplorata attraverso il viaggio. Ora, lavorando nell’hotel, affiancano all’accoglienza di richiedenti e rifugiati, quella per turisti e lavoratori. All’inizio sono Katia, Silvia, Renata. Nel 2015 si unisce anche Mara.

Nel 2016, quando Abdourahman arriva nel nostro ufficio di Breno come richiedente asilo, dall’altra parte dello schermo di un pc, trova Katia, nella sua versione da operatrice sociale. Katia è di Breno, ha viaggiato nel mondo, ha già lavorato nel turismo; ed ora è tornata in valle. E’ operatrice sociale e coordinatrice del gruppo hotel.

Guidato da Katia, Dura inizia il suo percorso nel progetto di accoglienza: la scuola di italiano, con la maestra Fiorella; il volontariato e i corsi di formazione; il divertimento e l’integrazione (e i successi!) nel calcio minore brenese, il servizio civile in un altro comune della valle. Nel frattempo la sfida della terza media, difficile ma vinta. Ed infine l’uscita dal progetto, la partenza dalla valle.

Dopo qualche mese però Dura torna, per cogliere l’opportunità di un lavoro all’Hotel Giardino come guardiano di notte, receptionist, addetto alle pulizie. In hotel Katia non c’è più, anche lei ha lasciato la coop per proseguire altrove il suo percorso. Al suo posto, alla guida del gruppo hotel, ora c’è Mara, che da Katia ha preso il testimone. Con lei, Dura impara.

Anche Mara svolge il doppio ruolo di operatrice sociale del progetto di accoglienza e responsabile dell’hotel. Ma oggi Abdourahman non è dall’altra parte dello schermo: oggi Dura è allo stesso lato del monitor ed usa il gestionale che registra prenotazioni e arrivi di turisti e lavoratori; o, qualche volta, di emigranti brenesi che tornano a trovare la loro terra d’origine.

L’Hotel Giardino nasce nel 1955. Attraverso diversi passaggi gestionali entra in una progressiva fase discendente. Giunge nel 2012 a registrare meno di 4.000 pernottamenti. Oggi, attraverso il progetto di accoglienza gestito dalla cooperativa K-Pax, con il lavoro delle sue operatrici, grazie al contributo degli inserimenti lavorativi di ospiti ed ex ospiti rifugiati, l’hotel è stato passo passo restituito all’utilità della comunità di Breno. Nel 2019 l’Hotel Giardino ha registrato 8.167 presenze.

L’evoluzione è un movimento finalizzato, un cambiamento che ha un obiettivo di crescita. Un processo di trasformazione graduale e continua, verso uno stadio possibilmente più perfezionato.

Accogliere, evolvere.

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