di Claudio Campesi, operatore sociale di K-Pax.
In ricordo delle vittime innocenti delle mafie
È da poco trascorso anche questo 21 Marzo che, oltre ad annunciare l’arrivo di un’attesa primavera, ci ha rammentato le 1031 vittime innocenti uccise per mano mafiosa. Nomi da imprimere nella coscienza, che vanno pronunciati e scanditi proprio per rinnovare la memoria concreta di queste vite strappate, di queste storie interrotte. Momento di riflessione utile anche a comprendere quanto male hanno fatto le organizzazioni mafiose alla collettività tutta e a contrastare i falsi miti autogenerati dalle stesse per ottenere il consenso e l’acquiescenza delle popolazioni che soggiogano.
Storie e volti che palesano la ferocia e la viltà proprie delle organizzazioni mafiose. Esempi di uomini e donne che hanno saputo dire di no, hanno saputo opporsi all’agire ed alla mentalità mafiosa e, talvolta, storie di chi semplicemente si trovava “nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Vittime innocenti.
Abbiamo, assieme ad alcuni dei beneficiari accolti all’interno dei nostri progetti d’accoglienza, deciso di ricordare anche noi quei nomi, di ricostruire assieme una memoria storica condivisa, e quindi di partecipare a questa imprescindibile battaglia di civiltà.