di Carola Rizzi, operatrice sociale di K-Pax.
Non solo accoglienza ma anche integrazione.
Dallo scorso anno K-Pax collabora al progetto Fami per la facilitazione di una consulta territoriale migranti, voluta dall’Azienda Territoriale per i servizi alla Persona della Vallecamonica e prevista dai progetti regionali di Lab-Impact.
Il lavoro è stato sospeso durante i 3 mesi di fermo nazionale ma da giugno dell’anno scorso abbiamo ripreso a lavorarci a pieno ritmo, con tutte le difficoltà del periodo pandemico. Abbiamo fatto decine di riunioni per conoscerci, presentarci, mettere in relazione le persone e tutto è avvenuto online, senza mai poterci incontrare dal vivo. Anche per questo motivo ringraziamo in modo particolare tutti i cittadini italiani e stranieri che si sono resi disponibili a questo progetto faticoso ma bellissimo, un unicum per il territorio camuno.
La speranza è quella di costituire presto un organismo che possa affiancare gli organi istituzionali nell’elaborazione di percorsi di integrazione e nel favorire la coesione tra italiani e migranti delle piccole comunità. Siamo orgogliosi di questi progetti, che vanno al di là dell’accoglienza. L’accoglienza fine a sé stessa risolve un problema emergenziale e contingente, ma è solo con l’inclusione e la coesione che le migrazioni saranno realmente una ricchezza e che gli stereotipi e le frizioni potranno dirsi abbattuti.
Noi ci lavoriamo, instancabilmente, a fianco ai protagonisti di questo progetto pionieristico… persone meravigliose.